"Es", il nuovo album di Erminio Sinni

Torna sulle scene italiane Erminio Sinni. "Gustavo", che segue il singolo "Me Duele El Alma" (illuminato dal sax di Javier Girotto), offre un momento di "leggerezza" musicale e racconta - in un'atmosfera a metà strada tra la commedia americana di Billy Wilder e l'ironia di Fred Buscaglione - la storia di un pugile sul viale del tramonto che ricorda in una sorta di flashback i momenti epici della sua carriera. Erede del filone cantautorale legato a Piero Ciampi, con un occhio a Paolo Conte e Vinicio Capossela, Erminio sinni presenta in prima nazionale il 10 maggio al Piper Club, il nuovo lavoro "ES". "Es": due lettere che non rappresentano solo le iniziali di Erminio Sinni. ES in spagnolo significa E'. Una sorta di atto di presenza: come dire: "Erminio Sinni C'è". Ma ES è soprattutto la parte inconscia della nostra psiche. ES, come dice Freud: "rappresenta la voce della natura nell'animo dell'uomo". L'ES è in qualche modo quella parte dell'animo umano dove risiedono i ricordi, le immagini, le emozioni. Tutta la nostra essenza, anche quello che credevamo perso e dimenticato. ES rappresenta, in sintesi, il senso di questo album che racchiude l'animo, il vissuto, le emozioni di Erminio Sinni. Qualcosa che va oltre, forse, quello che lo stesso cantautore toscano potrebbe sospettare. ES è infatti l'album di un cantautore che una storia musicale importante l'ha già avuta (vincitore a Sanremo del premio "Volare" e del premio intitolato a Mia Martini) e che oggi rilancia il suo messaggio partendo dall'elemento che gli è più congeniale: la musica. Lo fa nel migliore dei modi, con un disco di belle canzoni e di bella musica, suonato da alcuni de migliori musicisti italiani e internazionali tra i quali citiamo Flavio Boltro, Javier Girotto - due artisti che non hanno bisogno di presentazioni - ed Enrico Zanisi: un giovanissimo pianista unanimemente riconosciuto come uno degli astri nascenti del jazz italiano e internazionale. Enrico, che alla sua età ha già suonato con autentici mostri sacri del jazz mondiale come la grande Sheila Jordan o gli stessi Boltro e Girotto, suona in tutti i brani dell'album. Un disco, ES, che trasversalmente coglie gli aspetti più eleganti e meno banali del pop contaminandoli con folate improvvise di jazz, senza dimenticare di fare alcune incursioni nello stile "marching band" di neworleansiana memoria, nella ballad popolare e nel tango argentino.

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