Lalla into the garden - "Lalla into the garden"

Avevamo già avuto modo di accorgerci della bravura di Laura Campisi e del progetto “Lalla Into The Garden” in occasione del Premio Augusto Daolio – Città di Sulmona 2009, dove il gruppo si era classificato in seconda posizione alle spalle di Eugenio Solla & Capri Band, vincendo anche la Targa d’Argento Siae. Naturale, dunque, che la talentuosa Laura fosse destinata a sbocciare ed emergere definitivamente nel breve periodo. Così è stato, in quanto la cantautrice palermitana si è aggiudicata l’ultima edizione del prestigioso Premio Bianca d’Aponte, ad Aversa, che le ha meritatamente fruttato anche la targa per la miglior interpretazione. “Lalla Into The Garden” è il primo omonimo Ep, autoprodotto, che ci permette di conoscere meglio un personaggio da seguire con attenzione nei prossimi anni. Impossibile ingabbiare Laura in un genere: folk, pop acustico e altro ancora si incastonano nei 6 brani inseriti in scaletta, scritti quasi tutti dalla stessa Campisi. Ci si sposta dalle atmosfere delicate di “Da quando Elisa se n’è andata” e “Alla luce del giorno” a quelle più irrequiete di “Polvere” e “Cuorefisarmonica”, che è tra l’altro il brano (dai chiari colori balcanico-circensi) portato dalla giovane artista al D’Aponte. A livello stilistico, insomma, il cd si presenta variegato e molto curato anche nei suoni, risultando ammaliante e incuriosendo perciò non poco l’ascoltatore. Ne è un esempio “Il tempo scorre”, un pezzo fondamentalmente diviso a metà, dove in poco più di cinque minuti si alternano momenti più tenui ad altri di maggior impatto, più movimentati, proprio come avviene quando le ore e i giorni della vita passano ma non sempre la nostra percezione al riguardo è la medesima. Buona l’impostazione dei testi, poeticamente interessanti e non banali sia nel contenuto che nella struttura. Laura mostra anche coraggio quando si butta (egregiamente) nella rilettura di “Khorakhané – a forza di essere vento”, gemma di Ivano Fossati e Fabrizio De André datata 1996 e contenuta nell’album “Anime salve”. Davvero non male, il suo, per essere un debutto su disco. Ne riparleremo presto.

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