Le "Cattive abitudini" dei Massimo Volume

E' uscito "Cattive abitudini", il nuovo album dei Massimo Volume. Si tratta di sicuro di un disco popolato: di personaggi, citazioni, luoghi. Ossessionato dal tempo, attaccato al presente, è un disco che ha fretta, anche nei suoi momenti più dilatati. Il paesaggio che crea è un paesaggio mosso, urbano e domestico, di grandi spazi ed esili coatti: il nostro monotono sublime come scrive Robert Lowell, racchiudendo in una sola frase (troppo bella per non essere rubata) il senso di continua scoperta che ci riserva la quotidianità. Registrato in presa diretta in una villa sull’argine del Po, utilizzando solo macchine analogiche (più per una questione affettiva che per scelta ideologica), ci piace pensare che i pezzi si siano impregnati di quell’atmosfera fuori dal tempo che abbiamo respirato in quei giorni, creando un distacco prospettico che è forse l’unica maniera per descrivere il reale. Accanto al nucleo originale - Emidio Clementi (autore dei testi, voce e basso), Egle Sommacal (chitarra) e Vittoria Burattini (batteria) - c’è da segnalare l’ingresso nel gruppo di Stefano Pilia alla chitarra, già presente nel live ‘Bologna novembre 2008’, che ha segnato il ritorno della band dopo alcuni anni di assenza.

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