
I ricercatori italiani hanno un loro inno: si intitola "Italia parte 2", dura poco più di un minuto e fa parte - come ghost track - dell'album "Dai Tempi Duri alla Carboneria", pubblicato nella scorsa primavera da Carlo Facchini (foto) e la Carboneria. Il brano, che affronta in maniera diretta il tema attualissimo del precariato universitario, era stato divulgato sul sito di YouTube da Facchini e dalla band (sotto lo pseudonimo di Axseza) lo scorso 7 ottobre: immediatamente notato dai due ricercatori Renato Foschi (Università la Sapienza di Roma, primissimo scopritore) ed Eleonora Gallucci (Università del Salento, Lecce), il pezzo è stato scelto come la canzone ufficiale di Rete 29 Aprile, il principale gruppo di ricercatori delle università italiane. Solamente pochi giorni dopo, il 13 ottobre, Facchini e la Carboneria sono stati ospiti dell´incontro che i ricercatori hanno tenuto con gli studenti presso il Polo Zanotto dell´Università di Verona. «Carlo Facchini ci ha subito concesso l´autorizzazione all´utilizzo del brano, così vicino alla nostra situazione - spiega Eleonora Gallucci - Sarebbe bello se quanto avvenuto a Verona potesse ripetersi, come in una sorta di tour, anche per le altre sedi coinvolte nella protesta». "Italia parte 2" è una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da parte di un ricercatore universitario costretto a partire per gli Stati Uniti dall´impossibilità di lavorare nel proprio paese. A ispirare il testo, in realtà, è una vicenda precisa: quella di Rita Clementi, ex ricercatrice precaria dell´Università di Pavia, che dopo aver scoperto l´origine genetica di vari tipi di linfomi, nel 2009 ha lasciato l´Italia, dove nessun ateneo era in grado di assumerla e permetterle di continuare la sua ricerca. Da allora Rita Clementi lavora presso l´Università di Boston. La lettera di "Italia parte 2" - originale intreccio di lingua italiana e dialetto napoletano - è tuttora in attesa di risposta da parte del Presidente della Repubblica: «Credo proprio che lui non ne abbia ancora preso visione - commenta Carlo Facchini, ospite in questi giorni di diverse università italiane - E´ sicuramente un´ottima persona, ma dubito che passi molto tempo su YouTube. Credo quindi che sarà meglio avvertirlo».
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